Il nostro modello di coaching

Come un mental coach aiuta un atleta

Il mental coach aiuta l’atleta, la squadra e lo staff tecnico a delineare il percorso verso l’obiettivo con 5 passaggi chiave, che si sviluppano in parallelo e sono interconnessi.

1o passo

Il primo passo è quello di definire con chiarezza l’obiettivo Specifico che si vuole raggiungere: deve essere Misurabile, Ambizioso e Realistico al tempo stesso, e legato ad una scadenza Temporale (SMART).

Alcuni esempi: per un tennista, entrare nella top ten ATP entro 5 anni; per un velocista, gareggiare nella finale olimpica della prossima Olimpiade; per un calciatore, diventare titolare in una squadra di serie A entro 3 anni.

L’obiettivo deve essere così chiaro da poter immaginarlo, sognarlo, viverlo nella prestazione, nelle emozioni, nei sentimenti, nelle reazioni di pubblico ed ambiente.

 

2o passo

Il secondo passo è capire a che punto siamo del percorso verso l’obiettivo, essere consapevoli della realtà di atleta e di squadra in cui ci troviamo:

–  quali sono oggi i nostri punti di forza quali elementi della tecnica, della tattica, la forza fisica, la resilienza…. ?

–  quali sono le risorse a disposizione (staff tecnico, attrezzature, impianti, strumenti di misura, laboratori etc)?

–  quali sono gli ostacoli e le barriere che fra noi e l’obiettivo?

–  in che modo possiamo utilizzare punti di forza e risorse per rimuovere ostacoli e barriere?

–  che risorse ci mancano e come possiamo svilupparle o acquisirle?

3o passo

Il terzo passo serve a definire il percorso per raggiungere l’obiettivo: qual è il piano d’azioni concreto, con una descrizione maniacale di chi fa che cosa come quando, nel più minuzioso dei dettagli.

In questa fase bisogna anche definire come si misurerà la realizzazione del piano d’azione, quali sono i rischi che si possono verificare e come verranno mitigati.

Tra i rischi vi possono essere fattori competitivi fuori dal nostro controllo ma che possono avere un impatto sul nostro risultato: cosa possiamo fare per aumentare la nostra influenza su di essi? Ad esempio, gli altri atleti e le altre squadre: come monitoriamo il loro sviluppo e la loro crescita competitiva ?

4o passo

Il quarto passo è quello che aiuta a sviluppare i comportamenti dell’atleta e della squadra che garantiscono la sostenibilità del percorso e di conseguenza il raggiungimento dell’obiettivo.

E’ fatto di molti elementi, fisici e mentali, che si rafforzano a vicenda: la postura, l’umorismo, l’intensità, la resilienza, il linguaggio interiore, l’immaginazione dell’obiettivo, la routine motivazionale, la gestione delle difficoltà, la gestione dell’ambiente.

5o passo

Il quinto passo permea tutti gli altri e ne fa da filo rosso: il mental coach aiuta l’atleta e la squadra a rimanere focalizzati sul percorso e sull’immagine dell’obiettivo raggiunto, e non sul risultato.

E’ una differenza sottile ma importantissima. Il percorso di avvicinamento fisico, tecnico e mentale è sotto il controllo dell’atleta e della squadra e porterà al raggiungimento dell’obiettivo.

Il risultato può essere influenzato da altri fattori: il mental coach aiuterà l’atleta e la squadra a far sì che la gestione di questi fattori faccia parte del percorso e del piano d’azione, come descritto nel terzo passo.

Invece, pensare al risultato fuori dal contesto del percorso, ad es. durante la gara, va evitato perché rischia di portare con sé riflessioni negative legate al risultato stesso ed alla reazione dell’ambiente (amici, famiglia, supporters, fan, media, social media etc), che porteranno una distrazione all’atleta ed alla squadra, distraendo quindi parte dell’ energia votata all’esecuzione del percorso virtuoso fino al raggiungimento dell’obiettivo.